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Syberia The World Before

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Syberia The World Before

Che fine ha fatto Kate Walker?

Tra grandi pause e prolungati silenzi, la saga di Syberia sta cercando di riprendersi con continuità ed ora ci propone il prologo di un episodio che dovrebbe rilanciare la saga ma con una prospettiva innovativa. Il primo capitolo, pubblicato oramai nel “lontano” 2002, ci aveva conquistati tutti e aveva cavalcato l’onda delle avventure grafiche, regalandoci inoltre una storia unica (frutto del genio di Benoit Sokal) nel suo genere e delle atmosfere di mondi remoti, tutti da scoprire.

Una saga destinata poi ad entrare in un letargo decennale, probabilmente per tirare i remi in barca e valutare il destino di questo brand, in un’epoca che ha vissuto il “tramonto” dei punta e clicca, soprattutto per quei titoli legati al mistero, gli enigmi ed i puzzle da risolvere, rinnovati dalla maggioranza con più azione e ritmi nettamente più movimentati.

Un lungo sonno che è stato bruscamente interrotto con il lancio del terzo capitolo, nel 2017, accolto con un certo gelo da parte della critica e in generale anche dal fandom, me compresa. Si è smarrita la magia e, francamente, non era necessario: la storia era finita, il compito di Kate era stato svolto ed Hans si era allontano verso l’orizzonte in groppa ad un mastodontico Mammut.

Si apre un nuovo capitolo

Possiamo finalmente respirare aria nuova con il lancio di questo nuovo progetto (il cui prologo, vi ricordo, è disponibile a titolo completamente gratuito su Steam): Syberia The World Before.

Una storia che si svilupperà in una duplice ottica, portandoci quindi a vestire i panni di due protagoniste: Kate Walker è rimasta dove l’abbiamo lasciata, prigioniera in una miniera di sale, dove cerca di sopravvivere al meglio delle proprie possibilità. Una serie di circostanze fortuite ci spingerà ad intraprendere una nuova avventura che questa volta ci condurrà lungo la Taiga, nell’anno 2004.

La seconda protagonista è invece una giovane pianista di appena 17 anni, Dana Roze: con lei ci troviamo nel 1937, periodo nel quale si sta diffondendo sempre di più l’organizzazione conosciuta come Ombra Bruna (metafora del nazismo nell’universo di Syberia), mentre la povera ragazza cerca di crearsi una carriera musicale mentre prosegue i suoi studi presso il conservatorio.

Piccolo appunto su gameplay e meccaniche di gioco

In seguito alle critiche ricevute dal terzo capitolo, si evince che Microids abbia posto mano alle basi del gioco, andando a togliere tutte quelle fasi interattive di enigmi e puzzle legate all’ambiente circostante, che spesso nei precedenti capitoli ci mettevano a dura prova, bloccandoci per diverso tempo.

Questo nuovo capitolo ha voluto spezzare questa catena, mostrandosi quindi più scorrevole e meno impegnativo da questo punto di vista, proponendoci quindi problemi più semplici e scorrevoli.

Un cambiamento che potrebbe sconvolgere i videogiocatori più tradizionalisti, ma accattivarsi la simpatia di nuovi arrivati. Voi cosa ne pensate?

 

Andrea Volpi