
Gli eSports, noti anche come sport elettronici, rappresentano competizioni di videogiochi a livello professionistico. Questo fenomeno ha visto una crescita esponenziale negli ultimi decenni, trasformandosi da semplici competizioni amatoriali a eventi globali con un enorme seguito di appassionati e significativi introiti economici. Se prima giocare era solo una passione, al momento invece per molti ragazzi è diventato un vero e proprio lavoro, una competizione agonistica in cui cimentarsi al meglio delle proprie possibilità.
Le origini degli eSports
Sebbene si possa pensare che si parli di un tema molto recente, in realtà le radici degli eSports risalgono addirittura agli anni ’70. Il primo torneo ufficiale, infatti, si tenne nel 1972 all’Università di Stanford, dove i partecipanti si sfidarono a “SpaceWar” con in palio un abbonamento alla rivista Rolling Stone. Negli anni ’80, i tornei di giochi come “Space Invaders” attiravano migliaia di concorrenti, consolidando l’interesse per le competizioni di videogiochi.
L’avvento del web e di internet negli anni ’90 ha ulteriormente rivoluzionato gli eSports. Titoli come “Netrek”, uno dei primi giochi online, permisero ai giocatori di competere a livello globale. Nel 1997, il Cyberathlete Professional League (CPL) lanciò il primo campionato professionale di eSports, segnando l’inizio di tornei strutturati e con premi in denaro significativi.
I principali giochi coinvolti
Oggi, diversi giochi dominano la scena degli eSports. Tra i più popolari troviamo sicuramente League of Legends (LOL), un gioco di strategia in tempo reale che vanta un seguito di milioni di giocatori e spettatori in tutto il mondo. Un altro esempio da fare è quello di Dota 2, che vanta anche un torneo annuale – noto come The International – in grado di offrire montepremi multimilionari. Impossibile dimenticarsi di Counter-Strike: Global Offensive, così come anche di fenomeni globali come Fortnite e Overwatch.
Anche giochi calcistici come eFootball (ex PES) e EASports FC (ex FIFA) stanno facendo proseliti e si propongono ormai da anni come titoli molto interessanti in chiave eSports.
La crescita degli eSports
Negli ultimi anni, comunque, gli eSports hanno visto una crescita impressionante sia in termini di pubblico che di fatturato. Con tornei che attraggono decine di migliaia di spettatori dal vivo e milioni di visualizzazioni online, il settore degli eSports è diventato un colosso dell’intrattenimento. Basti pensare che, solo tenendo conto dell’anno 2019, gli eSports hanno generato un fatturato di oltre un miliardo di dollari, con previsioni di continua crescita per il futuro. Una crescita che poi è diventata reale e sembra destinata ad aumentare ancora.
Scommesse sugli eSports
Come per le discipline sportive tradizionali, anche gli eSports sono diventati oggetto di scommesse sportive. I principali portali di scommesse offrono infatti quote dedicati ai tornei di eSports. I giocatori e gli utenti possono scommettere su vari aspetti delle competizioni, come il vincitore del match, il punteggio esatto, e altri risultati specifici del gioco. Inoltre, gli utenti possono beneficiare di alcune promozioni per le scommesse dedicate al proprio account, come possiamo notare in questa guida sui migliori bonus senza deposito.
Le scommesse sugli eSports, tuttavia, richiedono regolamentazioni rigorose per prevenire frodi e garantire l’integrità delle competizioni. Ad esempio, l’impresa britannica UNIKRN ha sviluppato un codice di condotta per limitare comportamenti fraudolenti nei tornei eSports.
La popolarità degli eSports sembra destinata a non fermarsi qui. Queste competizioni stanno diventando sempre più frequenti, con un livello di difficoltà maggiormente alto e competitor pronti a dare il massimo. A differenza di altre “mode” del passato, gli eSports sembrano destinati a restare.