Il mondo dei giochi si è completamente rivoluzionato in Italia. Nel termine ‘giochi’ vanno inclusi tutti i sottogruppi: da quelli di strategia a quelli sportivi passando per i casinò e anche le scommesse. Perché il trend, comunque, sta portando a un cambiamento epocale che ha costretto diverse aziende a rivedere la loro strategia.
In un mondo che corre molto veloce, come quello dell’on line, chi non si innova muore. E sono tante le aziende che, restando fedeli al loro core business nonostante il mercato stesse cambiando, sono fallite nel giro di breve tempo.
Ecco, comunque, gli aspetti più importanti.
Ritorna il vintage
Spesso la locuzione ‘i primi saranno gli ultimi’ non vale per chi è stato il primo a entrare nella nicchia di mercato e ha saputo innovarsi nel corso degli anni. I più avanti con l’età, infatti, conosceranno sicuramente gioco digitale che fu il primo casinò a riuscire ad avere una licenza in Italia e oggi riesce a coinvolgere milioni di telespettatori.
“Sì, ma è stato il primo”, si dirà. Peccato che, volendo fare un ragionamento extra-game, TikTok nel giro di breve tempo ha soppiantato Facebook e ha nel mirino Instagram. E TikTok è, per molti aspetti, una rivisitazione di Musically.
La morale della favola è che oggi, comunque, vuoi perché in molti campi non c’è vera innovazione, vuoi perché è bello ricordare i tempi che furono, ma c’è molta ricerca del vintage. Ovviamente, però, adattato ai tempi moderni.
I giochi sono ‘gratis’. O no?
I giochi gratis stanno aumentando sempre più di numero. Una bella e ottima cosa, si potrebbe pensare di primo acchito. In realtà non è tutto oro ciò che luccica. Perché l’iscrizione al gioco può essere ‘free’ ma, poi, per andare avanti è necessario pagare.
O, comunque, per poter riuscire a gareggiare con gli altri, spesso è necessario acquistare delle armi, delle capacità che, poi, a conti fatti rischiano di costare più di un ipotetico acquisto. La strategia di marketing è molto chiara in tal senso e sta avendo molto successo: praticamente, si incentiva l’iscrizione a un determinato gioco, senza far spendere neppure un euro.
Si fa appassionare l’utente e, a un certo punto, lo si invita ad acquistare quell’arma, quella capacità per poter essere al pari dei suoi avversari. Ed è anche per questo che le grandi aziende stanno fatturando miliardi di euro.
Prima gli smartphone?
Non mancano giochi che vengono prima pensati per gli smartphone e poi per il PC o, comunque, i dispositivi fissi. In un mondo sempre più mobile, è impensabile sviluppare un gioco che non sia adatto ai vari device, tablet compreso.
Anzi, molte volte ci sono titoli che funzionano meglio su uno specifico smartphone che su una consolle. Va da sé che ci sono giochi che, proprio per la loro particolarità, non si potranno mai adattare al 100% per uno smartphone. Ma sono casi limiti e specifici. La direzione è quella di rendere versatile e adattabile anche il mondo dei videogame.
E sembra essere una idea vincente.