Bethesda forse è una delle software house più famose degli ultimi 15 anni. La sua storia ha radici molto profonde e inizia nel lontano 1985 grazie al fondatore Christopher Weaver. La sua popolarità però esplose solo negli anni novanta e si consolidò negli anni duemila grazie allo sviluppo di titoli dal successo mondiale come alcuni capitoli della serie The Elder Scrolls e Fallout. Oltre allo sviluppo di giochi in prima persona si è distinta anche come editore di giochi di successo come The Evil Within o Wolfenstein: The New Order. Oggi vogliamo ripercorrere la storia di Bethesda attraverso 5 giochi che hanno fatto la fortuna della software house americana.
The Elder Scrolls II: Daggerfall, un gioco che ha fatto la storia di Bethesda
Per chi scrive, questo titolo è sicuramente uno dei migliori action rpg di stampo fantasy di sempre, soprattutto perché trovarsi nel 1996 davanti ad un gioco del genere non era da tutti i giorni. Il secondo titolo della serie The Elder Scrolls alzò decisamente l’asticella e fu il primo gioco a sfruttare un sistema di gioco non lineare che poneva il giocatore di fronte a migliaia di missioni che generate anche in modo casuale potevano essere affrontate con un numero impressionante di variazioni.
La trama ruota intorno all’imperatore Uriel Septim VII che preoccupato per alcuni eventi che si stavano verificando nella provincia di High Rock, affidò due incarichi ad un agente dell’Ordine degli Spadaccini per riportare ordine e pace nel regno. Come tutti gli Elder Scrolls, anche Daggerfall è ambientato nel continente di Tamriel dove si possono esplorare le quarantasette aree delle province di High Rock e Hammerfell.
Per l’epoca fu considerato rivoluzionario grazie ad una sceneggiatura elaborata e l’estensione della mappa di gioco che era di 161.600 chilometri quadrati, più o meno la metà dell’Italia. Il punto di forza è sicuramente l’immensa libertà donata al giocatore e un sistema di sviluppo molto realistico. Daggerfall ha segnato un’epoca e spianato la strada per capolavori come Morrowind, Oblivion e Skyrim.
The Elder Scrolls III: Morrowind, il capolavoro assoluto di Bethesda
Eccoci qui a parlare forse del più grande gioco fatto da Bethesda. Morrowind sin dalla sua uscita che avvenne ben sei anni dopo il precedente, quindi nel 2002, su Pc e Xbox, ha segnato il punto più alto dell’intera serie. Ha innovato i canoni di libertà individuale del giocatore nel mondo di gioco e espanso quanto di buono fatto con Daggerfall. Diciamo che ogni amante degli action rpg deve necessariamente passare da Morrowind.
Non legato agli eventi del precedente gioco, Morrowind è comunque ambientato nel continente di Tamriel e il nostro protagonista che si trova in prigione, viene scarcerato per mezzo di un decreto emanato dall’imperatore Uriel Septim VII. Ci viene affidato il compito di indagare sul possibile ritorno della Sesta Casata, un culto profano e pericoloso. Gli exploit narrativi sono sempre alquanto ingegnosi ma mai troppo forzati e permettono di seguire la trama restando incollati allo schermo.
La libertà di azione offerta al giocatore è ampliata in modo esponenziale. Si può bere, dormire, nuotare, volare, diventare invisibili, schernire e accattivarsi la simpatia degli altri personaggi, derubare, mettere in piedi un commercio di armi oppure entrare a far parte di numerose fazioni. Il personaggio è inoltre modificabile in ogni suo attributo, dalla razza alle abilità magiche. Non siamo inoltre neanche obbligati a seguire la missione principale, ma si può intraprendere la propria carriera personale in qualsiasi fazione o gilda. Insomma un gioco enorme e un must assoluto.
Fallout 3, la serie passa nelle mani di Bethesda
Uscito nel 2008 su Pc, Xbox 360 e PlayStation 3, Fallout 3 rappresenta l’evoluzione della serie nonché a discapito di quanto si possa pensare, il primo titolo della serie sviluppato da Bethesda, in quanto i precedenti capitoli furono sviluppati rispettivamente da Interplay Entertainment e Black Isle Studios. Forte del successo di giochi come Morrowind e Oblivion, Bethesda decise di utilizzare il proprio motore grafico per rivoluzionare la serie di Fallout che nei precedenti capitoli godeva di una visuale isometrica alla Diablo e voleva far immergere il giocatore negli eventi narrati optando per una visuale in prima persona.
Ambientato nel 2277 negli Stati Uniti, gli eventi prendono piede circa 200 anni dopo una guerra nucleare che ha trasformato quasi tutta la Terra in una distesa arida e irradiata. Alcuni sopravvissuti trovano rifugio in bunker sotterranei chiamati Vault e il nostro protagonista vive nel Vault 101. I primi 19 anni di vita del nostro avatar sono raccontati con quattro brevi prologhi e in seguito lasciamo il Vault per andare alla ricerca di nostro padre, uno dei migliori scienziati della comunità scappato verso il mondo esterno.
La modalità di gioco riprende molto di quanto visto in The Elder Scrolls ma con alcune modifiche. Entriamo in possesso di un Pip-Boy 3000, computer da polso che funge da interfaccia uomo-macchina, attraverso il quale possiamo visionare punti ferita, inventario, missioni e assegnare punti alle varie abilità. Si può usare il personaggio sia in prima che in terza persona, le armi se deteriorate vanno riparate o sostituite e oltre alla normale mira da “fps” possiamo optare per lo S.P.A.V., un metodo che blocca il tempo e permette di colpire il bersaglio in punti sul corpo ben definiti, per un approccio più tattico.
Fallout 3 è stato un gioco di enorme successo, vendendo più di Morrowind e Oblivion con le sue più di 5 milioni di copie. Definito come uno dei giochi migliori di sempre, ha portato allo sviluppo di New Vegas (spin-off della serie) e Fallout 4. Se amanti degli action rpg e dell’ambientazione post-apocalittica, questo gioco è da provare assolutamente.
The Elder Scrolls V: Skyrim, immenso, infinito e immortale
Il quinto capitolo della serie The Elder Scrolls, ovvero Skyrim è uscito originariamente nel 2011 su Pc, Xbox 360 e PlayStation 3 aveva l’arduo compito di bissare non solo il successo del precedente capitolo, Oblivion, ma anche quello di innovare la serie e portarla ad un gradino superiore. I 5 anni che lo separano da The Elder Scrolls 4 hanno sicuramente portato i loro frutti, in quanto lo diciamo subito, Skyrim è universalmente considerato come uno degli action rpg di tutti i tempi.
Ambientato 200 anni dopo gli eventi di Oblivion, nella regione di Skyrim, sempre nel continente di Tamriel, ci troviamo in un paese in tumulto a causa dell’uccisione del Re dei Re Torygg per mano di Ulfric Manto della Tempesta, evento che segna l’inizio di una guerra civile. Noi ci troviamo nostro malgrado coinvolti nella vicenda nonostante del tutto estranei e condannati morte. Proprio nel momento della nostra esecuzione, il drago Alduin la interrompe distruggendo l’intera città. Il nostro protagonista si trova ad uccidere un drago vicino e inaspettatamente ne assorbe l’anima e acquisisce l’abilità di effettuare un urlo. Ovviamente si sparge subito la notizia che potremmo essere il Sangue di Drago e da qui inizia la storia.
Vengono mutuate moltissime delle caratteristiche dei precedenti titoli ma migliorando ogni aspetto a partire dal motore grafico, rivisto e aggiornato per reggere il passo coi tempi. Il Creation Engine consente un maggiore realismo degli effetti ambientali, tutti gli oggetti di gioco possiedono un’ombra e la distanza visibile è più lontana rispetto al passato. Il sistema di Radiant Story permette ai PNG di interagire con l’ambiente circostante e di reagire alle azioni del giocatore. Il successo di Skyrim è stato tale che oltre alle tre espansioni, sono uscite molte versioni del titolo negli anni seguenti. La Legendary Edition pubblicata nel 2013 contenente tutti i DLC e contenuti esclusivi come nuove animazioni, nuove abilità e il livello di difficoltà leggendario, la Special Edition del 2016 contenente anche tutte le mod su console e la Anniversary Edition del 2021 con tutti i contenuti della Special oltre a 500 mod e aggiornamento gratuito a PlayStation 5 e Xbox Series X. Un capolavoro immortale.
Fallout 4, l’ultimo gioco per comprendere la storia di Bethesda
Eccoci all’ultimo gioco che ci permette di capire bene la storia di Bethesda e che merita davvero la nostra attenzione. Fallout 4 è uscito nel 2015, ben 7 anni dopo il precedente titolo della serie. L’esperienza di gioco rimane pressoché immutata rispetto agli altri titoli e si ha sempre la possibilità di giocare sia in prima che in terza persona ed essendo il gioco non lineare, è possibile esplorare a piacimento l’open world e farsi accompagnare da diversi alleati incontrati durante le missioni di gioco. In questo titolo si ha la possibilità di riciclare oggetti e utilizzare i materiali ricavati per modificare armi e armature, oppure costruire i propri insediamenti così da attrarre ed essere abitati dai personaggi del mondo di Fallout.
La storia di Fallout 4 inizia il giorno del lancio di una bomba atomica, il 23 ottobre 2077 e insieme alla propria famiglia si rifugia nel Vault 111, emergendo al di fuori di esso esattamente 210 anni dopo, nel 2287. La famiglia ammessa ad entrare a far parte del Vault, viene fatta entrare in capsule criogeniche per essere ibernati. Dopo un periodo di tempo il personaggio e il suo coniuge vengono svegliati da due individui sconosciuti che aprono la capsula per rapire il figlio della coppia, Shaun. Ucciso il coniuge, torniamo in ibernazione per risvegliarci e partire alla ricerca di nostro figlio 210 anni dopo.
Una trama stratificata e una modalità di gioco rinnovata hanno reso Fallout 4 uno dei giochi migliori di sempre, seppur il pubblico lo ha comunque posto un gradino sotto a New Vegas e Fallout 3 per il sistema di gioco rimasto abbastanza immutato nonostante sia il primo capitolo che ci permette di sentire la voce del nostro protagonista. Le critiche mosse a Bethesda hanno riguardato soprattutto la scarsa innovazione e i numerosi bug che hanno afflitto la versione base del gioco, venendo poi quasi del tutto risolti con delle patch correttive. Nonostante ciò il titolo ha venduto molto bene e nel complesso è stato un enorme successo con le sue 12 milioni di copie vendute.
Le nostre conclusioni sulla storia di Bethesda attraverso i suoi giochi
Molti di voi si chiederanno perché non abbiamo incluso giochi come Doom, Wolfenstein, The Evil Within e altri e noi rispondiamo dicendo che tutti questi titoli non sono stati sviluppati da Bethesda, ma la software house si è solo posta come editore e non come sviluppatore. Abbiamo voluto concentrarci sui giochi davvero nati dalla software house sin dall’inizio. Siamo ormai a ridosso dell’uscita di Starfield che si propone di essere uno dei giochi più innovativi del momento e si spera che le promesse vengano mantenute. Come sempre vi invitiamo a discutere qui sotto con noi nei commenti riguardo all’articolo e ad esprimere le vostre opinioni.
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