Capcom e le modifiche per rinnovare la celebre saga, cosa ci aspettiamo da Resident Evil Village
Oramai il titolo è stata annunciato da tempo, per cui le speculazioni arrivano fino ad un certo punto, andando ad intrecciarsi a realtà concrete. Una tangibilità che si rivela nell’essenza, sappiamo appunto che è un seguito diretto del settimo capitolo e che si vuole proporre con uno stile ed una dinamica decisamente innovativi, almeno con rispetto parlando a quello che è stata la saga fino ad oggi.
Resident Evil Village si sviluppa nello scenario di un vecchio villaggio, ricoperto dalla neve e mezzo abbandonato. La tematica gotica si ripercuote in tutto l’ambiente, nelle case diroccate e nella foresta, con l’aggiunta di inquietanti cave e gallerie e un castello mezzo nascosto che non promette nulla di buono. Dimenticatevi le orde, i corpi speciali e le armi di grande impatto come i lanciagranate: cambia la prospettiva e il modo stesso in cui interagiamo con l’ambiente. Cambiano perfino i protagonisti, presentandosi in nuove sfumature e luci. Un’introspezione psicologica che si sposa ai nuovi titoli che primeggiano nel genere, come Outlast o Amnesia, e di conseguenza un’impronta più fiabesca di origine occidentale.
Resident Evil Village: volti nuovi, volti noti

In realtà i protagonisti principali ci son ben presenti: Ethan, dal capitolo precedente, si ritrova al centro ed intraprende una storia nuova. Si risveglia nei pressi di questo villaggio maledetto e cominciando le proprie indagini, capisce come la sua famiglia, in particolare Mia e il loro figlio, siano a loro volta centrali in tutto ciò che sta succedendo.
Chiaramente anche i nostri nemici saranno adeguati al contesto cui sono legati, quindi ci troveremo a confrontarci con mostri di ogni sorta, zombie con armatura, streghe e perfino lupi mannari che avranno modo di fiutarci nel corso dei nostri spostamenti; arma a doppio taglio che potremo sfruttare a nostro vantaggio, avendo comunque modo di nasconderci nelle varie abitazione del villaggio, le quali saranno esplorabili.
Le scelte di Capcom per Resident Evil
In generale non posso biasimare la scelta di un cambio, le nuove tecnologie ed in particolare gli investimenti tecnologici sulla Playstation (senza entrare nel merito delle sfide tra console, che trovo veramente sterili), indicano un desiderio autentico di rinnovo. Non solo a livello di offerta, trama e gameplay, quanto proprio di esperienza nei confronti dei giocatori: questo nuovo titolo si propone ancora più inquietante del suo predecessore e in generale il contesto videoludico ripercorre la scelta di un’avventura vera, quindi in prima persona.
Capisco che non tutti si trovino, ho letto svariati commenti anche nei confronti di Cyberpunk 2077, ma è chiaro che un’esperienza di gioco più approfondita debba scendere a patti su vari aspetti per farci credere nel gioco, nelle dinamiche che stiamo vivendo.
Voi cosa ne pensate, è una mossa audace ma necessaria? Hanno fatto il passo più lungo della gamba?