Il successo planetario delle Teenage Mutant Ninja Turtles (da noi Tartarughe Ninja) create da Eastman e Laird era innegabile e come prevedibile grazie anche alla trasposizione animata, più giocosa e meno cupa e violenta, il mondo dei videogiochi non stette a guardare e il neonato Snes (ricordiamo che in Giappone usci nel 1990 ma da noi dovemmo aspettare il 1992) non si fece mancare nel suo parco titoli una conversione di un gioco arcade uscito nel 1991 e uno dei beat ‘em up più amati, ovvero Teenage Mutant Ninja Turtles – Turtles In Time.
Le quattro tartarughe più amate nel mondo
Il gioco originariamente uscito nelle sale giochi nel 1991 e sviluppato da Konami trovò la sua dimensione “casalinga” grazie alla conversione per Super Nintendo e vide la luce in Giappone il 24 luglio del 1992, mentre qui da noi arrivò solo il 19 novembre dello stesso anno. Il gioco rispetto alla controparte arcade cambiò nome, per seguire la numerazione dei giochi per NES e prese il nome di Turtles IV – Turtles In Time. In origine gli sviluppatori avevano pensato al titolo “Time Travelers” ma fu infine scartato in favore di quest’ultimo. Come ogni conversione di un titolo arcade, almeno sulle console delle vecchie generazioni, gli sviluppatori hanno dovuto sacrificare sia alcune animazioni, ma soprattutto in questo gioco in particolare, modificare del tutto il filmato introduttivo a causa della scarsa potenza della console Nintendo in confronto al cabinato. Un’ulteriore differenza si riscontra nel sonoro in quanto le voci delle tartarughe sono state sostituite da delle vignette fumettistiche e alcune musiche sono state omesse o compresse per essere inserite nella cartuccia di gioco. Come aggiunte rispetto alla versione da sala giochi, abbiamo una modalità Time Trial e una Versus mode per due giocatori.
Un plot narrativo in stile TMNT
Il gioco si apre con una scena che vede coinvolta la giornalista April O’Neill mentre gira un servizio a Liberty Island e l’alieno Krang irrompe sulla scena rubando la Statua della Libertà, simbolo di New York. Le nostre quattro tartarughe quindi dovranno farsi strada a combattere il Clan del Piede fino a raggiungere il Technodromo dove Shredder costringerà i quattro rettili ad un viaggio nel tempo, infatti saremo tenuti ad affrontare le armate dell’oscuro samurai sia nel passato che nel futuro prima di fare ritorno al presente, sconfiggere Shredder e riportare il monumento al suo posto originale. Rispetto al passato, gli sviluppatori hanno voluto creare una trama dallo spunto originale e slegata dalle avventure sia fumettistiche che cartoonesche che nonostante la sua semplicità ha dei guizzi abbastanza intuitivi e innovativi.
Un classico beat ‘em up, ma divertente
La modalità di gioco è mutuata dai precedenti titoli e vede coinvolti i giocatori in un picchiaduro a scorrimento (Double Dragon docet) attraverso gli 8 livelli necessari ad arrivare alla conclusione dell’avventura. Una differenza sostanziale tra la versione arcade e quella Snes sta nella mancanza di affrontare quest’ultima in una co-op di 4 giocatori come invece previsto dalla versione originale, ma solo in 2. Nonostante il gioco in 4 contemporaneamente sia dannatamente divertente, anche in 2 mantiene quella vena umoristica e goliardica che si avrebbe con tutti i protagonisti a schermo. Nonostante l’avventura si possa giocare completamente in single player e consigliabile condividere il viaggio con un amico, nel quale il tutto risulta più godibile e meno frustrante, in quanto gli ultimi livelli risultano abbastanza ostici in solitaria. Ovviamente in questo capitolo non ci saranno nemici come Rocksteady e Bebop, ma i boss e i nemici saranno presi soprattutto dal film The Secret of Ooze uscito nelle sale un anno prima. Tutto sommato nonostante lo stile classico arcade che traspare anche nell’edizione Snes, il gioco scorre senza nessun intoppo e risulta davvero divertente e godibile anche oggi.
Turtles In Time Re-Shelled
Nel 2009 complice anche il fatto di un rinnovato interesse per il mondo delle quattro tartarughe newyorkesi, Ubisoft decise di rispolverare questo classico del passato per farne un remake, uscito per Xbox 360 e PlayStation 3, apportando numerose migliorie al gameplay già consolidato dalle precedenti versioni. Mantenuto inalterato il plot narrativo e lo stile di gioco, il tutto venne impreziosito da una nuova grafica 3d e da una modalità di gioco più fluida e frenetica, nonché da un sonoro e da dei fondali al passo con i tempi pur non intaccando l’originale. Il gioco fu un successo commerciale vendendo 440.000 copie nonostante le recensioni non furono del tutto magnanime ma conferirono comunque la sufficienza al titolo di Ubisoft e al lavoro di svecchiamento svolto.
Conclusioni
Turtles In Time è sicuramente un must have per i possessori di uno Snes, ma il gioco se non lo si vuole reperire per forza in cartuccia originale, è giocabile anche online attraverso siti di streaming. Consigliamo caldamente comunque di aspettare la Cowabunga collection in uscita quest’anno, la quale includerà anche questo capolavoro del passato, in modo da giocarlo insieme agli altri 12 titoli inclusi. Se non avete mai avuto l’occasione di provare questo gioco e comunque amate le tartarughe o semplicemente volete un beat ‘em up divertente, Turtles In Time è sicuramente il gioco che fa per voi. COWABUNGA!!!
