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10 COSE FASTIDIOSE nei SOULSLIKE

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10 COSE FASTIDIOSE nei SOULSLIKE

Al di là della gratificante sensazione di trionfo, esistono anche una serie di cose fastidiose nei soulslike che possono mettere a dura prova la pazienza di chiunque. Dalle trappole insidiose alle meccaniche di gioco talvolta criptiche, questi elementi possono far aumentare l’odio verso qualsiasi cosa, trasformando l’esperienza di gioco in un percorso costellato di frustrazioni e arrabbiature.

Eppure, è proprio in questi momenti di irritazione che si nascondono le perle di umorismo e divertimento, rendendo le cose fastidiose nei soulslike non solo ostacoli da superare, ma anche esperienze da condividere e da cui trarre spunto per racconti esilaranti. È con questa premessa che vogliamo invitarti a esplorare insieme a noi le 10 cose più fastidiose che abbiamo incontrato nei Soulslike, con la speranza di trasformare la frustrazione in divertimento condiviso.

Posizione numero 10 tra le COSE FASTIDIOSE nei Soulslike per i Cavalieri Esuli e le loro combo assurde

COSE FASTIDIOSE nei Soulslike cavaliere

Alla decima posizione della nostra classifica delle cose più fastidiose nei videogiochi Soulslike, emergono i Cavalieri Esuli. Questi avversari non sono semplici nemici da affrontare; rappresentano una vera e propria sfida per i giocatori, grazie alla loro capacità di eseguire combo devastanti e imprevedibili.

I Cavalieri Esuli si rivelano particolarmente ostici in Elden Ring, dove la loro presenza a Castel Sol evidenzia la complessità del combattimento contro di loro. Questi nemici, dotati della capacità di teletrasportarsi improvvisamente attorno al giocatore, attaccando da angoli inaspettati, incarnano l’essenza delle sfide che arricchiscono i dungeon e le aree di gioco.

La loro presenza non si limita a un unico luogo; i Cavalieri Esuli sono disseminati in diverse zone del gioco, trasformando ogni incontro in un potenziale ostacolo. In particolare, il loro ruolo all’interno dei Legacy Dungeons, dove la densità di questi avversari aumenta notevolmente, aggiunge un ulteriore livello di difficoltà. Le loro combo, spesso percepite come eccessive o ingiustificate, richiedono ai giocatori di adottare strategie precise e una grande dose di pazienza per superarle.

Questo aspetto dei Cavalieri Esuli, in particolare la loro abilità nel lanciare serie di attacchi combinati e imprevedibili, simboleggia una delle sfide più irritanti dei videogiochi Soulslike. Non solo rappresentano un ostacolo da superare, ma la loro capacità di apparire anche nelle arene dei boss, aggiungendo un ulteriore livello di complessità al combattimento, sottolinea l’incessante pressione che questi giochi esercitano sui giocatori.

Al di là dei Cavalieri Esuli, l’universo Soulslike è ricco di nemici capaci di sferrare combo interminabili, un elemento che mette alla prova la resistenza e la strategia di ogni giocatore. Che si tratti del più semplice avversario in Demon’s Souls capace di lanciare una serie incessante di attacchi, o di altri nemici sparsi nei vari titoli della serie, la sfida rimane un elemento costante.

Alla nona posizione troviamo quei maledetti effetti di stato mortali

COSE FASTIDIOSE nei Soulslike curse

Al nono posto nella nostra disamina delle caratteristiche più irritanti dei videogiochi Soulslike, troviamo gli effetti di stato letali, come il morbo mortale e la pietrificazione. Questi effetti negativi, ampiamente presenti nei titoli del genere, possiedono la peculiare e frustrante capacità di uccidere il giocatore all’istante non appena la relativa barra si riempie completamente. In Elden Ring, ad esempio, il morbo mortale è spesso associato alle insidiose ranocchie dagli occhi grandi, mentre in Dark Souls 3 ci si può imbattere nella temuta pietrificazione.

La presenza di questi effetti di stato rappresenta un’aggiunta legittima al gameplay, poiché introduce una sfida ulteriore che richiede attenzione e cautela. I giocatori sono quindi invitati ad adottare strategie preventive, evitando di rimanere troppo a lungo esposti alle nubi di miasma o agli attacchi specifici che possono innescare questi effetti letali. Questo obbliga a un approccio di gioco più riflessivo e prudente, specialmente quando si navigano aree infestate da nemici capaci di scatenare tali condizioni.

Tuttavia, non si può negare che la morte istantanea causata dall’accumulo di questi stati negativi sia fonte di grande frustrazione. Particolarmente emblematici sono i passaggi in Elden Ring, come i cunicoli e le fogne di Leindell, dove le ranocchie spruzzatrici di morbo mortale sono posizionate in spazi ristretti, quasi a sottolineare un intento quasi provocatorio da parte degli sviluppatori.

Questi momenti, in cui il giocatore si trova ad affrontare sfide apparentemente insormontabili in spazi confinati, evidenziano come gli effetti di stato letali aggiungano un livello di difficoltà e di irritazione notevole all’esperienza di gioco.

Alla posizione numero 8 delle COSE FASTIDIOSE nei Soulslike troviamo i nemici invisibili

COSE FASTIDIOSE nei Soulslike invisibile

All’ottavo posto nella nostra classifica delle caratteristiche più irritanti nei videogiochi Soulslike, spiccano i nemici invisibili, una sfida che mette a dura prova i riflessi e la pazienza dei giocatori. Un esempio emblematico di questa problematica si trova nel nemico Assassino dei Neri Coltelli di Elden Ring, celato tra le ombre della città liturgica.

La sua presenza è rivelata solo da sporadici movimenti nella neve, rendendolo praticamente intoccabile fino a quando il giocatore non risolve un particolare puzzle per accedere al suo mondo spiritico. Questo nemico non solo è difficile da individuare, ma è anche capace di eseguire attacchi grab che possono decimare la salute del giocatore in un istante, specialmente se questi non è adeguatamente preparato al livello di gioco.

I nemici invisibili rappresentano un punto di frustrazione non solo nei Soulslike ma anche in altri videogiochi, dove la loro presenza richiede una strategia di gioco basata più sulla fortuna o sull’attesa di un segnale visivo minimo piuttosto che sulla pura abilità. Questa meccanica di gioco, sebbene aggiunga un elemento di sorpresa e aumenti la tensione durante l’esplorazione, può risultare estremamente fastidiosa, in quanto priva il giocatore della possibilità di affrontare il pericolo in modo diretto e trasparente.

L’invisibilità come tratto caratteristico di alcuni nemici nei videogiochi mette in luce la sfida degli sviluppatori nel creare esperienze di gioco equilibrate e stimolanti. Tuttavia, l’esperienza di confrontarsi con avversari che non possono essere visti fino all’ultimo momento può sentirsi ingiusta e, a volte, eccessivamente punitiva, portando a momenti di frustrazione acuta per i giocatori.

Questa sensazione è ulteriormente amplificata nei giochi Soulslike, noti per il loro già elevato livello di difficoltà e per la necessità di un’attenzione costante per evitare trappole mortali e nemici nascosti.

Settima posizione per il vero nemico di ogni giocatore, ovvero la Telecamera di gioco

COSE FASTIDIOSE nei Soulslike camera

Al settimo posto della nostra classifica delle problematiche più fastidiose nei videogiochi Soulslike, troviamo un nemico insidioso e onnipresente: la gestione della telecamera. Questa sfida tecnica ha tormentato i giocatori di ogni titolo della serie, ma è particolarmente evidente e frustrante in Bloodborne, dove gli scontri con i boss e le esplorazioni in spazi ristretti diventano battaglie tanto contro i nemici quanto contro una telecamera ribelle.

La difficoltà di mantenere una visuale chiara e funzionale durante i combattimenti intensi è una costante nei giochi Soulslike. La telecamera, infatti, tende a incastrarsi negli angoli più stretti, a bloccarsi dietro gli oggetti di scena o, peggio ancora, sui piedi del personaggio, nascondendo il nemico e rendendo impossibile anticipare e schivare gli attacchi. Questi momenti di caos visivo non solo interrompono l’immersione ma possono causare morti ingiuste e frustranti per i giocatori, che si trovano a perdere non per mancanza di abilità, ma a causa di un sistema di telecamera imperfetto.

La prima boss fight di Bloodborne è spesso citata come esempio emblematico di questo problema, dove la gestione della telecamera aggiunge un livello non necessario di difficoltà, complicando inutilmente lo scontro. Il problema non si limita a questo singolo episodio; è una difficoltà ricorrente in tutto il franchise, dove gli spazi angusti e i grandi nemici esacerbano la problematica, rendendo alcune aree del gioco particolarmente impegnative per motivi sbagliati.

Nonostante la gestione della telecamera sia un aspetto tecnicamente complesso da ottimizzare in giochi che presentano combattimenti frenetici e ambientazioni dettagliate, la sua tendenza a compromettere l’esperienza di gioco nei momenti cruciali è un elemento che i giocatori dei Soulslike hanno imparato a temere tanto quanto gli avversari stessi. Questo problema, universalmente riconosciuto dalla community, potrebbe facilmente conquistare il primo posto in termini di frustrazione, sottolineando come una sfida tecnica possa diventare un vero e proprio avversario all’interno del gioco.

Posizione numero 6 tra le COSE FASTIDIOSE nei Soulslike per i Corvi in Bloodborne

COSE FASTIDIOSE nei Soulslike corvi

Al sesto posto della nostra lista delle peculiarità più irritanti nei videogiochi Soulslike, si posizionano i corvi di Bloodborne, creature che hanno provocato frustrazioni e malcontento tra i giocatori per la loro unica combinazione di attacchi e comportamenti. Questi volatili, nonostante la loro apparenza ingannevolmente innocua, rappresentano una fonte di fastidio considerevole, soprattutto quando lanciano il loro attacco caratteristico: un balzo che li mantiene sospesi in aria mentre sferrano una serie di colpi rapidi e dannosi.

La loro presenza in Bloodborne è emblematica di un tipo di nemico che, pur non essendo particolarmente forte o cruciale per il progresso nel gioco, riesce a irritare e a mettere in difficoltà il giocatore con comportamenti imprevedibili e attacchi difficili da schivare. Ciò che rende i corvi particolarmente fastidiosi è la loro capacità di colpire all’improvviso, spesso in gruppi, rendendo difficile evitarli completamente senza subire danni, specialmente se il giocatore viene colto di sorpresa o si trova in posizione sfavorevole.

La frustrazione aumenta considerando che questi nemici non offrono ricompense significative, né in termini di esperienza né di oggetti utili, ponendosi quindi come un ostacolo puramente irritante, senza un apparente valore aggiunto per il giocatore. La loro inclusione in Bloodborne sembra essere stata progettata con l’intento di aggiungere un elemento di tensione e sorpresa all’esplorazione, ma per molti si è tradotta in una fastidiosa distrazione più che in una sfida appagante.

I corvi di Bloodborne incarnano quindi la tipologia di nemici inseriti nei giochi non tanto per arricchire l’esperienza di gioco con una sfida equilibrata e significativa, ma piuttosto per testare la pazienza e la resilienza dei giocatori con attacchi noiosi e talvolta ingiustamente punitivi. Questa caratteristica li rende oggetto di particolare disprezzo all’interno della community, confermando che a volte i nemici più piccoli e apparentemente trascurabili possono lasciare un’impressione duratura, sebbene per i motivi sbagliati.

A metà classifica troviamo un altro animale onnipresente, ovvero i cani

COSE FASTIDIOSE nei Soulslike cani

Alla quinta posizione di questa classifica delle problematiche più fastidiose nei videogiochi Soulslike troviamo i cani, nemici ubiqui che hanno la capacità di trasformare qualsiasi incontro in un’esperienza stressante e talvolta frustrante. La presenza di questi avversari è una costante in molti titoli del genere, e la loro reputazione di nemici agili, imprevedibili e persistenti li rende particolarmente temuti dai giocatori.

I cani nei videogiochi Soulslike sono noti per la loro velocità e per la capacità di eseguire attacchi rapidi e ripetuti, spesso circondando il giocatore e lasciando poco spazio per la difesa o il contrattacco. In Elden Ring, ad esempio, esiste un cane particolarmente temibile che può sferrare un numero esorbitante di attacchi consecutivi, rendendo quasi impossibile per il giocatore evitare di subire danni e, nella peggiore delle ipotesi, causando una morte rapida e frustrante.

L’incontro con un cane in un Soulslike è quasi sempre fonte di apprensione, dato che questi nemici richiedono una strategia di combattimento diversa rispetto a quella utilizzata con avversari più lenti e prevedibili. La loro agilità e capacità di infliggere danni rapidamente li rendono avversari temibili, capaci di mettere a dura prova persino i giocatori più esperti e preparati.

Questa posizione nella classifica non solo sottolinea la difficoltà oggettiva che i cani rappresentano in questi giochi, ma riflette anche una sorta di “paura” che i giocatori hanno sviluppato nei loro confronti. Nonostante nella vita reale i cani siano amati e apprezzati per la loro fedeltà e affetto, la loro rappresentazione nei videogiochi Soulslike evoca sentimenti ben diversi, trasformandoli in nemici temuti e rispettati per la sfida che rappresentano.

Posizione numero 4 tra le COSE FASTIDIOSE nei Soulslike per i nemici detti “a sorpresa”

COSE FASTIDIOSE nei Soulslike mob sorpresa

Nella quarta posizione di questa classifica, dedicata agli elementi più frustranti dei videogiochi Soulslike, troviamo i “mob sorpresa” di Elden Ring, una novità che ha suscitato reazioni contrastanti tra i giocatori. Questi nemici, introdotti come una sorta di evoluzione dei tradizionali Mimic, hanno la caratteristica di trasformarsi improvvisamente in avversari molto più potenti e pericolosi di quanto non sembrino inizialmente.

L’esperienza di incontrare per la prima volta uno di questi mob è spesso descritta come traumatica: ciò che appare come un nemico facile e gestibile, come il soldato con la spada dorata, si trasforma inaspettatamente in un orso runico o in altri nemici temibili come l’aragosta runica. Questi incontri sono stati progettati per sorprendere e spiazzare il giocatore, aggiungendo un ulteriore livello di imprevedibilità e tensione all’esplorazione del vasto mondo di Elden Ring.

La presenza di questi mob sorpresa, tuttavia, non è stata accolta favorevolmente da tutti i giocatori. Se da un lato l’elemento di sorpresa e la sfida aggiuntiva possono essere apprezzati, dall’altro lato il brusco aumento di difficoltà e la possibilità di un incontro letale in momenti inaspettati hanno generato sentimenti di frustrazione e paura. Molti giocatori hanno espresso il timore di affrontare anche i nemici più innocui, preoccupati che potessero trasformarsi in una minaccia ben maggiore.

Questa meccanica, sebbene innovativa, ha portato con sé una dose di ansia e cautela eccessiva, costringendo i giocatori a riconsiderare ogni singolo combattimento, per il timore di imbattersi in uno di questi mob sorpresa. La tensione costante e l’anticipazione di possibili imboscate hanno trasformato l’esplorazione da un’esperienza piacevole e curiosa a una serie di momenti tesi e potenzialmente frustranti.

Gradino più basso del podio per il re delle sorprese, ovvero il Mimic

COSE FASTIDIOSE nei Soulslike Mimic

Al terzo posto della nostra classifica delle feature più irritanti nei videogiochi Soulslike, ci troviamo di fronte ai temuti Mimic, presenti nei titoli della serie Dark Souls. Questi particolari nemici, mascherati da innocui scrigni del tesoro, rappresentano una costante fonte di tensione e sorpresa per i giocatori, sempre sul chi va là prima di aprire qualsiasi cassa per evitare brutte sorprese.

I Mimic sono noti per la loro capacità di ingannare i giocatori, trasformando quello che dovrebbe essere un momento di trionfo e ricompensa in un potenziale incontro mortale. La paura di imbattersi in uno di questi nemici ha portato molti, fino all’affermazione definitiva della loro assenza in Elden Ring, a colpire preventivamente ogni scrigno prima di aprirlo, una pratica divenuta quasi un rituale per i veterani della serie.

Sebbene i Mimic aggiungano un elemento di suspense e imprevedibilità, rendendo l’esplorazione dei dungeon più cauta e riflessiva, la loro presenza può essere particolarmente frustrante. Questo soprattutto dopo un combattimento difficile, quando il giocatore, con le riserve di salute ridotte al minimo, si avvicina a uno scrigno sperando in utili ricompense, solo per trovarsi faccia a faccia con un nemico pronto a sferrare un attacco letale.

In Elden Ring, la decisione di sostituire i Mimic con meccanismi meno minacciosi, come piccole volute di fumo che teletrasportano il giocatore in un’altra parte del mondo, è stata accolta con un certo sollievo da parte della comunità. Questa scelta ha reso l’esperienza di esplorazione leggermente meno stressante, pur mantenendo un elemento di sorpresa, ma senza l’angoscia di potenziali incontri mortali con i Mimic.

Posizione numero 2 tra le COSE FASTIDIOSE nei Soulslike per il Cacciatore sul Tetto in Bloodborne

COSE FASTIDIOSE nei Soulslike cacciatore

Al secondo posto nella nostra classifica dei momenti più fastidiosi nei videogiochi Soulslike, troviamo una situazione particolarmente unica in Bloodborne, caratterizzata dall’incontro con un cacciatore armato di gatling situato su una torre. Questo nemico rappresenta un’esperienza memorabile e stressante per molti giocatori, poiché inizia a sparare all’impazzata non appena si compie un’azione ostile nei confronti delle bestie della zona.

La meccanica peculiare di questo cacciatore risiede nel fatto che il suo comportamento può cambiare drasticamente a seconda dell’approccio del giocatore all’area. Se si entra nella città senza aggredire nessuno, seguendo un percorso alternativo scoperto soltanto grazie a suggerimenti esterni come quelli di un amico, il cacciatore si rivelerà amichevole, non attaccando il giocatore e lasciandolo procedere indisturbato.

Questa scoperta svela una profondità di gameplay e una cura per i dettagli che sono tipiche della serie Soulslike, offrendo ai giocatori una ricompensa per l’esplorazione e la comprensione delle dinamiche del mondo di gioco.

Questa interazione non solo evidenzia la complessità e la varietà delle meccaniche di Bloodborne, ma sottolinea anche come il gioco possa sorprendere i giocatori, offrendo loro vie alternative e strategie non convenzionali per affrontare le sfide. Il fatto che il cacciatore possa diventare un alleato, se non si compiono azioni violente nella sua area di sorveglianza, è una rivelazione che molti potrebbero non scoprire senza l’aiuto di altri giocatori o di guide.

Nonostante l’opportunità di evitare il conflitto con questo NPC, molti giocatori hanno condiviso la frustrazione di essere costantemente sotto il fuoco del suo gatling durante l’esplorazione della zona, rendendolo uno dei nemici più fastidiosi e memorabili del gioco. La tensione di dover navigare in un’area mentre si è costantemente presi di mira aggiunge un ulteriore strato di difficoltà e imprevedibilità all’esperienza di Bloodborne, sottolineando ancora una volta la capacità del gioco di mescolare esplorazione, strategia e combattimento in modi unici e sfidanti.

Prima posizione per il vero nemico di ogni Soulslike, ossia i giocatori stessi

COSE FASTIDIOSE nei Soulslike pvp

Al primo posto della nostra classifica delle cose più fastidiose nei videogiochi Soulslike, troviamo gli invasori, ovvero noi stessi, quando assumiamo il ruolo di antagonisti nel mondo di gioco di altri giocatori. Questa dinamica unica, presente in titoli come Dark Souls 3, trasforma l’esperienza di gioco aggiungendo un elemento di imprevedibilità e sfida che supera di gran lunga quella offerta dai nemici controllati dall’IA.

L’invasione è una meccanica che consente ai giocatori di entrare nelle partite altrui con l’intento di sfidare direttamente il padrone di casa, spesso in momenti in cui questi è meno preparato, magari con scorte limitate di fiaschette di cura o in situazioni già di per sé complicate. Questo elemento di gioco diretto tra giocatori aggiunge una tensione palpabile, trasformando ogni angolo del mondo di gioco in un potenziale campo di battaglia contro avversari imprevedibili e spesso più abili.

Molte zone di Dark Souls 3 sono infamemente note per essere hotspot di invasioni, dove i giocatori possono aspettarsi di essere invasi con frequenza esasperante. Questo ha portato alcuni a correre attraverso queste aree a tutto gas, a tentare di sopravvivere ad ogni costo, o addirittura a giocare offline per evitare completamente l’interazione PvP. Quest’ultima, sebbene possa sembrare una soluzione “codarda”, riflette la disperazione di chi cerca di preservare il proprio progresso di gioco senza interruzioni indesiderate.

L’esperienza di essere invasi, soprattutto in momenti di vulnerabilità, è una delle sfide più stressanti e al contempo eccitanti dei Soulslike. Il messaggio di invasione che appare sullo schermo può scatenare una vasta gamma di emozioni, dal panico alla determinazione, a seconda della propria abilità nel PvP e della situazione in cui ci si trova. Per molti, l’invasione rappresenta il culmine dell’esperienza Soulslike, dove le abilità individuali vengono messe alla prova in uno scontro diretto con un altro giocatore.

Conclusioni su 10 COSE FASTIDIOSE nei SOULSLIKE

Concludendo, la nostra esplorazione attraverso le 10 cose più fastidiose dei videogiochi Soulslike ci ha portato attraverso un viaggio fatto di frustrazioni, sorprese e, nonostante tutto, di un profondo apprezzamento per quest’arte di creare giochi che siano allo stesso tempo esasperanti e incredibilmente gratificanti.

Dal terrorizzante incontro con i Cavalieri Esuli, passando per l’ansia provocata dai nemici invisibili e le battaglie contro invasori controllati da altri giocatori, abbiamo visto come questi elementi contribuiscano a creare un’esperienza di gioco unica, che sfida le nostre abilità, la nostra pazienza e, soprattutto, la nostra resilienza.

Se da un lato questi aspetti possono sembrare ostacoli insormontabili, dall’altro lato rappresentano il cuore pulsante dell’esperienza Soulslike, facendo leva su quel senso di conquista e superamento di sé che pochi altri giochi riescono a offrire. Sì, ci sono momenti in cui vorremmo lanciare il controller contro il muro, ma sono proprio queste sfide a renderci più forti, più astuti e, in ultima analisi, a fornirci storie epiche da condividere con altri appassionati.

I Soulslike ci insegnano che, nonostante le difficoltà, c’è sempre una via per superare gli ostacoli, che sia attraverso la strategia, la perseveranza o l’aiuto di un amico. E, in un certo senso, ci ricordano che la vera essenza del gioco risiede non solo nel raggiungere un obiettivo, ma nel viaggio stesso, con tutte le sue asperità e le sue inaspettate gioie.

In conclusione, mentre continuiamo a navigare attraverso i mondi oscuri e affascinanti dei Soulslike, portiamo con noi le lezioni apprese, le frustrazioni superate e la certezza che, non importa quanto difficile possa essere il percorso, la soddisfazione della vittoria e il piacere della scoperta sono sempre all’orizzonte.

E, in fondo, è questa combinazione di dolore e piacere, di sfida e trionfo, che continua a richiamarci in questi mondi, pronti ad affrontare la prossima battaglia, la prossima avventura, armati di una maggiore saggezza e di un rinnovato spirito di determinazione.

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Erik Zeba