I proprietari del Cyberdog di Londra stanno semplicemente sognando o anticipano i futuri cambiamenti nelle tendenze della moda del futuro? Camden Town, il quartiere più alternativo di Londra, è un luogo che mi affascina ogni volta che lo visito. Tra le viuzze del Camden Market, dove le persone più trendy si radunano, si mescolano capi vintage e le ultime tendenze della moda.
Passeggiando tra stoffe antiche e nuove collezioni, mi domando come sarà la moda futura. Tra punk dai capelli colorati, Gothic Lolitas in abiti borchiati e venditori di street food asiatico, spicca il Cyberdog, uno store psichedelico e futuristico, custodito da due imponenti Cyborg. Entrando in questo negozio, sembra di partire per un viaggio in un futuro digitale e cibernetico.
Con pareti neon illuminate, musica techno e un’atmosfera elettronica, ti senti catapultato in un’esperienza travolgente. Il Cyberdog non è un semplice negozio di vestiti: qui gli abiti sono espressioni artistiche che si fondono con l’alta tecnologia, una visione del futuro della moda. In questo spazio surreale, i cyber-manichini offrono spunti stilistici che sfidano la norma.
La MODA del FUTURO è DIGITALE
Vestirsi è una necessità fondamentale dell’essere umano, ma nel corso del tempo, ha acquisito una molteplicità di significati e funzioni. L’uso degli abiti, unico tra gli esseri viventi, trascende la mera necessità di proteggersi dall’ambiente. L’abbigliamento ha assunto connotazioni culturali, sociali, estetiche e di appartenenza a determinate classi o gruppi.
Ora, guardando al futuro, diventano rilevanti anche gli aspetti ecologici e tecnologici. Dalla prospettiva del consumatore, emergono tendenze quali l’uso di abiti di seconda mano, materiali vegani e biologici, il minimalismo e il riciclo. Dal lato dei produttori, si enfatizza la riduzione dell’impatto ambientale e l’ecosostenibilità , aspetti cruciali in un settore che contribuisce al 10% delle emissioni globali di gas serra.
La moda digitale, che abbraccia la creazione e lo sviluppo di abbigliamento in ambienti digitali, ha inizialmente concentrato la sua attenzione sull’intrattenimento, in particolare videogiochi e cinema. Tuttavia, il suo potenziale per il consumatore medio sta diventando sempre più evidente.
Con una crescita costante, la moda digitale si estende ora ben oltre il gaming e l’intrattenimento visivo, raggiungendo un pubblico più vasto. Questo settore, particolarmente dinamico durante la pandemia di Covid-19, sta diventando un pilastro nell’ambito della sostenibilità . Le aziende stanno esplorando metodi innovativi per diminuire l’impatto ambientale e sociale della moda, incorporando la sostenibilità nelle loro pratiche.
Questo nuovo orientamento riflette una maggiore consapevolezza della necessità di tutelare il nostro pianeta e sta riformando l’industria della moda verso un approccio più ecologico e responsabile.
Così nascono le prime case di moda digitale, vere e proprie accademie dedicate alla creazione di collezioni esclusivamente digitali. L’obiettivo è quello di combattere gli sprechi generati dal fast fashion, uno dei problemi più gravi affrontati dall’industria tessile recente. Il fast fashion, caratterizzato da una produzione veloce e a basso costo di capi di qualità inferiore, genera enormi quantità di sprechi.
La moda digitale, invece, promuove una creatività illimitata, equa e sostenibile. Prendiamo ad esempio la produzione di una camicia: in termini tradizionali, necessita di circa 600 litri d’acqua, mentre la sua versione digitale non richiede risorse idriche. Grazie alla tecnologia 3D, la moda digitale consente di creare campionari virtuali dai quali gli utenti possono scegliere e acquistare i capi.
Questa metodologia riduce significativamente la sovrapproduzione di vestiti, evitando che restino in magazzino per anni prima di essere venduti nei saldi. Ma ciò pone la domanda: dove acquisteremo i nostri vestiti in futuro?
Adesso è possibile vestirsi usando il METAVERSO
Acquisteremo i nostri abiti nel Metaverso, ovviamente! Nel mondo della fantascienza, il Metaverso è concepito come una versione virtuale e universale di Internet, accessibile attraverso dispositivi di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR), ovvero una rete di mondi virtuali 3D focalizzata sulla connessione sociale.
Nel Metaverso si potranno fare molte cose, come viaggiare virtualmente, partecipare a concerti e, naturalmente, fare shopping di abbigliamento. Con la moda che diventa sempre più digitale, acquistare in questo universo virtuale sarà un passo naturale.
Ognuno di noi creerà un proprio avatar nel Metaverso. Utilizzando un visore VR, personalizzeremo queste estensioni virtuali per farle assomigliare il più possibile a noi stessi, esprimendo la nostra personalità . L’avatar diventerà una sorta di alter ego digitale da vestire con stili diversi.
Se ci piace una giacca digitale nel guardaroba virtuale, basterà contattare la casa di moda che la produce per farsela confezionare su misura. E sì, parliamo della versione reale da indossare sulla Terra. Bisogno di un nuovo paio di pantaloni o di scarpe per yoga? Semplicemente sedetevi sul divano, indossate il visore, vestite l’avatar e confermate l’acquisto.
Facile, vero? E dopo lo shopping, perché non incontrarsi per un aperitivo virtuale? Il Metaverso diventerà un centro commerciale di stile, dove si potranno trovare sia capi vintage che accessori delle ultime collezioni, tutti prodotti in modo digitale ed ecosostenibile.
La MODA del FUTURO è vestirsi con ABITI SMART
Quali saranno gli abiti che caratterizzeranno i guardaroba del futuro e quali funzioni avranno? Non solo serviranno per coprire il corpo, ma diventeranno espressioni di arte, divertimento e innovazione. Alcuni brand stanno già esplorando idee rivoluzionarie.
Abiti Spray: Ricerche di punta hanno portato alla creazione di indumenti che si fondono con la pelle umana tramite uno spray. Sviluppato dall’Imperial College di Londra in collaborazione con Fabrican, questa soluzione liquida contenente fibre e polimeri permette di ‘indossare’ il tessuto, spruzzandolo direttamente sulla pelle. Una volta asciutto, si trasforma in un sottile strato tessile removibile con l’acqua. Resta da capire come gestire l’applicazione su parti del corpo difficili da raggiungere da soli!
Abiti che Cambiano Colore, Umore e Temperatura: Un’altra frontiera è quella di abiti che mutano colore e texture. The Unseen, un’azienda londinese, sta sperimentando con abiti che cambiano colore tramite app, offrendo una soluzione pratica per situazioni imbarazzanti, come trovarsi a un evento con un abito identico a quello di qualcun altro. Questi tessuti, alimentati a batteria e controllati da app, cambiano colore in base a umore e temperatura corporea. Philips ha già sperimentato in questo campo con il Bubbelle Dress, che visualizza le emozioni tramite colori sul tessuto esterno.
Zero Privacy con gli Abiti del Futuro: Gli abiti futuri saranno informati su ogni aspetto della nostra vita. Materiali intelligenti raccolgono dati sulle nostre preferenze e abitudini. Un esempio è la scarpa NIKE Adapt BB, che si adatta per prevenire infortuni. Con l’avvento del 5G, i vestiti potranno comunicare con il mondo connesso, fornendo dati utili per sfruttare al meglio le nostre capacità .
Sprizzare Energia da Ogni Fibra Tessile: Nel futuro, gli abiti potrebbero trasformare il movimento del corpo in energia per alimentare dispositivi elettronici. Definito come “power dressing”, per ora è solo un concetto, con pochi capi sperimentali dotati di micro batterie o pannelli solari. L’immagine di un barbecue ambulante ci viene in mente, ma le possibilità sono infinite.
Conclusioni su Cosa ASPETTARSI dalla MODA del FUTURO
Infatti, queste sono le tendenze che delineano il futuro della moda, un futuro che si avvicina rapidamente. Immaginate abiti creati in laboratorio e acquistati in un universo virtuale, fatti di materiali tanto versatili da poter essere indossati o, incredibilmente, anche cucinati per cena. Pensate a vestiti che, in caso di strappi o macchie, possono essere riparati con uno spray.
Dopo aver visitato il Cyberdog, nulla mi sorprende più: né la musica ad alto volume, né i cyborg vestiti come extraterrestri, né i collarini con borchie luminose a LED. Anzi, sto già pensando di acquistare un visore per la realtà virtuale, per anticipare i tempi. Per i più curiosi, se non avete mai visitato fisicamente il Cyberdog, vi suggerisco di fare almeno un tour virtuale: ne rimarrete stupiti!
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